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Opera Carmelo Caporale – Dall’incontro con don Marco Bove
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Opera Carmelo Caporale – Dall’incontro con don Marco Bove

La Festa del’Opera Carmelo Caporale oltre ad essere stata un dono per chi ne fa parte, per chi ha partecipato, per tutti i presenti è stata anche occasione per riflettere sul tema della fragilità, ben spiegato durante l’incontro con don Marco Bove, Presidente della Sacra Famiglia di Trezzano.

Di seguito, una riflessione scaturita da Luisa Colombo (Presidentessa dell‘Associazione Xsperienza.org), da questo momento di condivisione con don Marco Bove

 

LA FRAGILITÀ CI RICORDA CHE SIAMO UMANI E CHE LA PRIMA FRAGILITÀ CON CUI DOBBIAMO FARE I CONTI, È PROPRIO LA NOSTRA.

Viviamo in un’epoca in cui il tempo è drammaticamente diventato l’unità di misura di tutto; ogni cosa corrisponde ad un progetto da portare a termine, con una data di inizio e una di fine. Un tempo in cui tutto ha una scadenza, persino le persone. Viviamo succubi del tempo che trasforma tutto quanto in una corsa inesorabile ad un risultato finale, facendoci perdere di vista l’importanza di ogni passo compiuto, trasformando le persone in numeri, in oggetti, facendoci dimenticare l’umanità e la preziosità dell’essere umano.
Ma cosa accade quando l’imprevisto ti spalanca la porta senza bussare e senza preavviso ti piomba nella vita sottoforma di malattia, trauma, di una perdita, di una qualsiasi cosa che questa vita te la sconvolge e che ti fa vacillare al punto, da dover riconoscere che non siamo onnipotenti, ma solo degli esseri appesi alla volontà di qualcosa più grande di noi!

Cosa accade quando la vita ci mostra quanto siamo fragili?

Su questo ho riflettuto a lungo oggi, in questa giornata vissuta con l’associazione “Opera di Carmelo Caporale”, in compagnia di moltissimi nonni che hanno raggiunto il luogo di ritrovo, chi a passo molto lento, chi sorreggendosi al braccio di amici o parenti, chi con l’aiuto dei deambulatori, delle stampelle o della sedia a rotelle.

La giornata di oggi mi ha ricordato che la fragilità è dentro ognuno di noi e non ti toglie la dignità, anzi, spesso ti restituisce quella di essere umano; non ti toglie la voglia di vivere, ma ti fa accorgere di avere accanto persone con cui condividere la tua esistenza.
La società in cui viviamo ci ha fatto ingurgitare quei principi velenosi, che ci vogliono a tutti costi performanti, forti, autoritari, che ci inducono a mantenere sempre appiccicata alla nostra pelle, quella maschera che ci mostrerebbe solidi come una roccia e non fragili come il cristallo. Inattaccabili dalle frustrazioni, dalle sconfitte, dalle sofferenze della vita, ma questa è la più grande falsità a cui possiamo credere e questa è la più pericolosa eredità che possiamo lasciare ai nostri figli.

Siamo fragili…

Fragili per il tempo che ci usura, fragili per l’età che avanza, fragili per gli imprevisti che la vita ci porta a vivere. Siamo così fragili che riconoscere e accogliere la nostra fragilità come una ricchezza e non come una punizione, può cambiarti la vita, trasformando quella che credevi una pena inflitta dal fato, nel tuo punto di forza; una vittoria su quello che il destino ci riserva di vivere. Siamo così fragili che cerchiamo in tutti modi di scappare da queste nostre fragilità, ma solo imparando ad amarle potremmo rinascere persone migliori; solo cosi potremo riconoscere negli altri quello che anche noi abbiamo vissuto, e solo allora non potremo che avere grande rispetto di chi abbiamo dinanzi.

La fragilità è maestra di vita, così come lo è chi ti insegna quanto è preziosa, lasciandoti dentro un segno, quello che ti fa essere consapevole che solo guardando a te come una persona fragile, potrai guardare agli altri con amore.
La fragilità ti insegna a rallentare, ti insegna a chiedere aiuto, ti insegna ad imparare che la più grande bugia che ti raccontano, è che crescendo diventerai autonomo.

Già una grande bugia, perché più cresci, più ti rendi conto di avere bisogno degli altri, di aver bisogno di condividere le tue fragilità e ti rendi conto che solo con la compagnia degli altri puoi rendere la tua vita migliore e che smacco quando ti urla in faccia che non sei indispensabile, che non puoi arrivare ovunque o salvare il mondo, perché il mondo è già stato salvato e quel salvatore non sei tu.

Guardare agli altri con quello sguardo che ti fa vedere chi hai davanti, come qualcuno che ha sempre qualcosa da poterti insegnare; chiunque esso sia! Questo ci hanno ricordato le parole di Padre Marco Bove, Presidente della Sacra Famiglia, così semplicemente raccontate nel suo libro “Maneggiare con cura”. Pagine ricche di quei termini a noi tanto cari, “fragilità”, “dipendenza”, “sguardo”; parole per noi preziosissime, perché rendono ogni essere umano degno di essere maneggiato con cura, esattamente nello stesso modo con cui ognuno di noi vorrebbe essere maneggiato.

 

I MOMENTI DELLA FESTA

 

 

L’Opera si sostiene attraverso le quote di iscrizione degli amici dell’Opera Carmelo. È possibile partecipare concretamente anche con donazioni e lasciti, erogazioni liberali.

Con la tua dichiarazione dei redditi nei modelli CUD, 730 e UNICO puoi destinare il 5×1000 del tuo reddito all’Associazione.

Firma la prima sezione e indica il codice fiscale 97158570156 nell’apposito spazio per contribuire direttamente al finanziamento dell’Opera.

Dettagli dell'evento
06. 06. 2022.
8:00 - 17:00
Parrocchia Romano Banco
Oratorio Benedetto XVI
Via Siena, 28
02 45713603

Dove siamo

Piazza Santa Maria Assunta, 1.
20090 | Buccinasco (MI)

Segreteria – Tel. +39 02 45713603

Email: parrocchiarbassunta@gmail.com

 

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